
Quando lo scorso anno ho deciso di partecipare al contest di Virginia "Io non mangio solo" non credevo assolutamente di stare per entrare in un'avventura fantastica.
Prima il calendario, poi il libro mi hanno regalato bellissime emozioni.
Bellissimo è stato poter dare il mio contributo, seppur infinitesimale, ad una campagna seria e nobile come quella di "Io non mangio solo", un insieme di progetti volti ad assicurare un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, a promuovere la distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole per centinaia di comunità di America Latina e Africa, a sostenere programmi di sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse naturali.
Quindi quest'anno sono altresì felice ed entusiasta di prendere parte nuovamente all'iniziativa di ProgettoMondo Mlal.
Un anno fa Virginia ci ha chiesto di postare una ricetta con il pane, alimento primordiale, oggi come lei stessa dice, dobbiamo andare ancora più alle radici della terra scegliendo un cereale...e tra i magnifici dodici chicchi il mio prescelto è il chicco del faraone: il prezioso kamut®!
L'antichissimo grano egizio coltivato all'ombra della piramidi è il protagonista della mia ricetta. Non ho avuto alcun dubbio, anche se amo tutti i cereali.
Il suo sapore dolce che ricorda la nocciola ed il burro è perfetto per essere l'ingrediente principe nel mio cake alle more.
Un cake che ha i profumi del bosco, con il gusto fresco e acidulo delle more, quello rustico e caldo del kamut® e con il sapore intenso e sorprendente dei semi di papavero il cui carattere croccante contrasta con la texture soffice dell'impasto.
Ieri abbiamo salutato l'estate e questo dolce con i suoi sapori, colori e aromi, caldi e avvolgenti, è un benvenuto all'autunno.